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2 luglio 2009
Cartolina 7 Summits
Tramonto sul Nanga
Tramonto sul Nanga

Mentre Gerfried e il resto del team combattono sull'alpe al c2, Adriano e io siamo saliti in un'ora e venti su di un montarozzo di 5000 metri qui di fronte per fare un po' di moto e qualche foto al Nanga. Oggi il tempo è variabile ed è previsto un peggioramento da domani che si protrarrà sino a domenica. Poi dovrebbe essere possibile il tentativo al c3. Sia Adriano che io siamo in forma e anche un po' viziati dal mio amico cuoco Ali "Moscow".

 

Guestbook

Giampaolo e Claudia: Non ho dormito tutta la notte pensando ai rinforzi...

Filippo: Grazie per aver trovato il tempo di seguirmi. Se non ti sei appisolato durante la lettura, lo considero già un successo!

A1: Sono certo che se il Nanga fosse fatto di salame, abbandoneresti di corsa le pantofole...

 

3 luglio 2009
Tutto il campo base
Ms Oh, Giuseppe e Ms Go

Oggi è tornato Gerfried dal c2 con il grosso del gruppo. Tutto bene, stanchi ma contanti. Tutto il campo base ha partecipato alla commemorazione in onore di Saman, l’iraniano scomparso l’anno scorso oltre il campo 4. Dopo la cerimonia abbiamo oraganizzato un grande e succulento banchetto intergruppo, con ottima carne, patate in umido, riso con piselli e manghi freschi... Così non viene più voglia di lasciare il cb! Bravissimo il nostro cuoco Ali che ha cucinato per tutti. Poi, con Adriano, siamo andati a fare le nostre solite 2 ore di riposo attivo... E domani si replica. Le previsioni che ci arrivano dal nostro meterorologo di fiducia, dicono che ci sarà brutto tempo sino a dopodomani e poi bellissimo per tutta la nuova settimana. Se così fosse, Adriano e io abbiamo intenzione di salire lunedì al c2 per poi tentare di raggiungere il c3 con gli sherpa delle 2 coreane. La Go e la Oh vogliono tentare la vetta già la prossima settimana, ma con l'ossigeno! A noi basterebbe il campo 3.

 

4 luglio 2009
La via di salita

Al campo base si chiacchiera, si conoscono meglio i componenti della propria spedizione e quelli delle altre. Ho passato un'oretta con la Oh, curioso di sapere qualche cosa in più su di lei, su cosa pensa della montagna e delle altre alpiniste "in gara" per i quattordici ottomila. E vi racconto quel che ho appreso. Prima di tutto ho scoperto che ha salito l'Everest il 20 maggio 2004 insieme ad... Adriano!!!! (In effetti lui mi aveva detto che c'erano dei coreani quando è salito, ma bisogna che lo interroghi a fondo, a questo punto) Nello stesso anno ha terminato le 7 Summits ed è stato allora che ha cominciato a pensare ai quattordici 8000 come a un possibile obiettivo. Mi ha detto di aver utilizzato l'ossigeno solo per il K2 e per l'Everest, e che se ne pente: la sua intenzione, una volta conclusa la salita ai 14, è di ritentarle senza ossigeno. Ha molto insistito nel sostenere che non lo fa per professione, certo è che io mi domando come si possono avere tutti quegli sponsor che le consentono di avere almeno 4 sherpa, elicotteri a disposizione e.. tempo! La questione dell'ossigeno è la più spinosa, perché lei si è rallegrata molto qundo ha saputo che la Edurne ha dovuto usarlo per scendere quest'anno dal Kanchenjunga (non ne era a conoscenza) e si è messa a ridere quando le ho riferito che la Go mi ha raccontato di salire regolarmente senza. Credo di aver capito che la competizione tra le due coreane sia molto forte e che si sopportino a mala pena. Le due spedizioni sono "costrette" ad agire in concerto, ma ognuna cerca di battere l'altra. Purtroppo, verosimilmente nessuno di noi sarà presente quando saliranno, perché hanno intenzione di farlo nella settimana entrante e noi non abbiamo ancora l'acclimatazione sufficiente. Bombole ne ho visto passare molte...

 

5 luglio 2009
Il campo 2 (foto di S. Allan)

Riunione finita. Giochi fatti. I coreani vanno su domani al campo 1 con la Go. I loro sherpa andranno direttamente al c2. Il giorno successivo attrezzeranno la via fino al c3 (7 luglio) e fino al c4 l'8 luglio. Il 9 batteranno un po' la traccia verso la vetta e il 10 vorrebbero arrivare in punta. Quasi tutto il gruppo di Gerfried vorrebbe seguire i coreani in cima il 10. Secondo me e Adriano si illudono: nessuno di noi ha ancora dormito al c3 e loro sognano la vetta... attratti dai pifferai magici coreani che vengono dal Nepal e probabilmente useranno l'ossigeno in caso di bisogno. Per cui Adriano e io abbiamo deciso che saliremo sì al c3 a partire da domani con il resto del gruppo, ma non andremo oltre: secondo noi non abbiamo ancora maturato giorni sufficienti in quota per tentare la cima. Il 9 torneremo quindi al campo base, ci riposeremo e tenteremo la vetta a partire dal 12, con l'intenzione di arrivare verso il 15, sperando in una seconda finestra verso metà mese. Non credo saremo soli perché, secondo noi, pochissimi ce la faranno al primo tentativo, compreso Gerfried che ci ha annunciato di voler tentare una via nuova con tre dei suoi compagni. Tra l'altro Adriano e io non siamo certo tra i meno allenati, ma l'altissima quota cambia tutto, e ha le sue regole. Comunque sia, da dopodomani la via verso l'alto sarà aperta, attrezzata con le fisse e noi due, se non a questo, al prossimo giro ci saremo! Inshallah!

 

P.S. Ho interrogato a fondo Adriano sulla giorno della sua salita all'Everest, ma è arrivato tra i primi e non ha osservato bene gli altri alpinisti.

 

6 luglio 2009

Campo 1. Domani saliremo al c2, poi si vedrà. Le previsioni meteo dicono che il tempo sarà bellissimo il giorno della vetta (10 luglio). Domani al c2 saremo per lo meno una dozzina di persone, più i coreani e i portatori.

 

Guestbook

Nella speranza che il sodalizio duri ancora a lungo, un saluto ai colleghi dal C1.

 

7 luglio 2009
Al c2 in autoscatto (con Adriano nello sfondo)
Al c2 in autoscatto
(con Adriano nello sfondo)

Campo 2. La giornata è splendida, con Adriano siamo saliti velocemente e ci sentiamo in forma smagliante. Lungo la strada abbiamo incontrato (e superato) la Go, piuttosto lenta e decisamente non a proprio agio nell'arrampicata. La Oh invece è veloce ed è una vera alpinista. Il resto del gruppo austriaco è arrivato qui direttamente dal campo base, alle tre del pomeriggio e molto provato. Domani saliremo ai 6800 del C3  e se poi valuteremo il da farsi. La giornata di vetta è comunque venerdì 10. Gerfried e i suoi tre compagni sono al c1 della nuova via.

 

8 luglio 2009
Adriano al campo 2
Adriano al campo 2
Il campo 3 nella nebbia (ore 16:00)
Il campo 3 nella nebbia (ore 16:00)

Campo 3. Ripida e in ghiaccio vivo, la salita dal c2 al c3, non ci piacerebbe molto ripeterla. Adriano e io stiamo bene, come anche il resto del gruppo di Gerfried. Di lui e degli altri 3 che sono con lui non abbiamo notizie dirette, ma sono sempre in contatto radio con Wolfgang e con il campo base. Alla fine, anche Adriano e io abbiamo portato su le tute integrali per salire: la decisione finale, se tentare la vetta o no, la prenderemo strada facendo. In effetti rinunciare a priori quando tutti salgono e la traccia è battuta, fa un po' troppo male al cuore. Domattima gli sherpa dei coreani e, a seguire, la Oh e la Go, che adesso sono qui con noi al C3, cercheranno di mettere le corde fisse sino al 4. Come concordato nel meeting di tutte le spedizioni del 5 luglio, una parte delle corde al campo 3, sono state portate da Joao, che oggi, poveretto, e da vero gentiluomo, si è fatto 2 giri al c3 per portarle su, insieme ad alcuni portatori dei coreani che hanno fretta di finire. A onor del vero il nostro c3 si trova a 6500 e non è quello usuale a 6800: si dormirà meglio ma domani ci aspetta una bella sfacchinata per raggiungere il c4 a 7200 m. C'è un po' di maretta con Gerfried, che ha approffitato dei portatori pagati da alcuni di noi, per agevolare tutto il gruppo.

 

9 luglio 2009
Al campo 4
La vetta dal campo 4

Campo 4. E' stata lunga, 6 ore per arrivarci, e molto ripida. Impossibile senza corde. Abbiamo dovuto fermarci a metà strada attendendo e aiutando ad attrezzare la via, e siamo arrivati per primi al c4, con Adriano che batteva traccia in stile caterpillar. C'è vento e molto freddo anche se la giornata è bellissima. Ormai abbiamo deciso di tentare anche noi, la partenza è per questa mezzanotte e saliremo con i coreani. Io e il buon Adriano stiamo bene e speriamo di non patire troppo la poca acclimatazione fatta. Gerfried avrebbe dovuto essere qui, ma non si è ancora visto: nel momento in cui vi mando queste mie informazioni non è ancora arrivato neanche il gruppo degli austriaci con Wolfgang, che è la persona che tiene con lui i contatti radio. Le foto non sono proprio da National Geographic, perché ho mandato quelle che ho scattato con il satellitare.

 

 

10 luglio 2009

Stanchi? Distrutti! Depressi? Di più! Non ce l'abbiamo fatta, abbiamo rinunciato entrambi. Siamo partiti alle 3 del mattino, c'era molto freddo e tirava un vento forte, tanto che in tenda abbiamo dormito con addosso la tuta integrale. Adriano ha patito molto più di me le ore di forzata immobilità nell'attesa della partenza e senza la protezione del sacco piuma, che avevamo lasciato al c3 per motivi di peso. La salita verso la vetta è tutt'altro che difficile, e non occorrono fisse, ma lo sviluppo e il dislivello sono notevoli. Avevamo ragione - purtroppo - nell'affermare che l'acclimatazione non era sufficiente, d'altra parte era impensabile tentare di andare in vetta da soli. Almeno ci abbiamo provato. Adriano ha rinunciato prima di me, io ho proseguito per altri quattrocento metri (di dislivello) poi mi sono reso conto che forse sarei arrivato in cima intorno alle 17 e: ho girato le spalle. Quanto agli altri, di certo so che sono saliti Joao, Hans (uno del gruppo austriaco) e la Go (armata di ossigeno). Ho incontrato la Oh che saliva, molto lentamente, quando avevo già iniziato la mia mesta discesa da circa un'ora. Del resto del nostro gruppo, al momento, non so niente, a parte di Gerfried e dei quattro alpinisti che sono con lui, che hanno raggiunto quest'oggi il campo 4. Il tempo, seppur bello, si è guastato a partire dalle cinque del pomeriggio: mentre scendevo si è formata una nube lenticolare che ha avvolto la cima. Con Adriano abbiamo deciso di scendere il più possibile, e siamo arrivati al c3, dove per lo meno avevamo lasciato un po' di viveri (nel mio caso, una scatoletta di sardine surgelate, che ho succhiato con gusto indicibile....).

Domani cercheremo di raggiungere il campo base e poi... ci penseremo.

 

11 luglio 2009

Questa montagna è dura e difficile. Sono due i morti di queste ore: Wolfgang e Ms Go.

Wolfgang è scivolato a 50 metri dalla vetta. Aveva seguito la Go e non ce l'ha più fatta. Questa mattina, Gerfried ha visto il suo zaino mentre arrivava in punta.

La Go è arrivata tardi in cima, verso le sei di sera (ieri ho confuso le due coreane, non le avevo riconosciute per come erano imbacuccate: la Oh saliva con l'ossigeno, mentre era la Go quella che avevo incontrato scendendo). Poi era stata costretta dal vento forte a ripararsi dietro un masso per due ore. Al ritorno si era fermata al c4. Oggi, durante la discesa dal campo 3 al campo 2, in un tratto senza corde, è precipitata. Tra il campo 3 e il campo 2 ci sono almeno una ventina di discese in doppia, ma anche i rari tratti non attrezzati sono pericolosi e difficili, e ho ben presente quello dove è caduta lei: sia io che Adriano l'abbiamo superato con estrema cautela e - sicuramente - eravamo meno stanchi di lei.

A questo punto, il mio rammarico per non essere riuscito ad arrivare, mi sembra ridicolo. Vi aggiorno comunque su quelli che hanno raggiunto la cima (per quanto ne so): Oh, Joao, Ali, Go, Gerfried, Sepp, Louis, Herbert (che aveva rinunciato ieri ed è risalito oggi), oltre ai portatori e sherpa di cui non conosco - purtroppo - il nome. Sicuramente c'è ancora qualcuno, mi hanno detto ad esempio che sono saliti anche i britannici, ma non ne sono sicuro perché quando sono tornato indietro, alle 14:00, mancavano ancora tre ore per la vetta e mi sembra impossibile che ce l'abbiano fatta in un'ora. Qui al campo base siamo in pochi ancora: Ms Oh partirà con l'elicottero domani per il Gasherbrum, Adriano torna a casa, io.. ho deciso di tentare di chiudere la mia partita con il Broad Peak. Domani riposeremo, e poi scenderemo a Skardu.

 

Guestbook

Cari amici, appena di ritorno alla relativa tranquillita del campo base voglio ringraziarvi per l'attenzione e l'affetto dimostrati. Non vi ho portato proprio in cima, come speravo. Un fallimento cosi vicino alla meta, confesso, mi brucia non poco, ma alla luce dei recentissimi tragici avvenimenti, credo di aver fatto la scelta giusta rinunciando cosi vicino al traguardo... Ma questi colossi di roccia e di ghiaccio sono sempre li che ci aspettano, e il loro fascino è per me irresistibile... Cosi, anziché tornare a casa, ho deciso di recarmi nel vicino Baltoroper rivedere una vecchia conoscenza che mi aveva respinto gia 2 anni fa. Appuntamento su questo sito per il blog della nuova avventura che mi vedrà impegnato da solo perché Adriano deve rientrare in Italia per motivi di lavoro (oltre ad averla già salita nel 2007). Un grande abbraccio, Giuseppe

 

12 luglio 2009
Ricky e Sandy dietro di me poco prima della mia rinuncia
Ricky e Sandy dietro di me
poco prima della mia rinuncia
Panorama
Panorama

Mestizia. Credo sia la parola più giusta per descrivere i sentimenti al campo base. Sono arrivati due elicotteri con la troupe della televisione coreana KBS. E' stato avvistato il corpo di Ms Go lungo il canalone Messner. Della sua caduta si discute molto, alcuni sostengono che la corda in quel tratto c'era e che poi è stata tolta, per portarla più su. Certo è che uno degli sherpa di Ms Go ha riportato congelamenti alle mani, quindi non dovevano essere in forma mentre scendevano. Un altro argomento di discussione è l'ora della partenza, per fare una montagna così si deve partire a mezzanotte, non alle tre: i motivi di questo ritardo li lascio alla vostra immaginazione. Mi hanno anche riferito che Wolfgang aveva raggiunto la cima ed è scivolato in discesa, subito dopo la vetta. Oggi arriverà anche l'elicottero di Ms Oh, ma probabilmente non andrà subito al Gasherbrum II, almeno per oggi. Anche noi ci stiamo ripensando. E ci sono altre preoccupazioni: Herbert è ancora tra il c4 e il c3, sta scendendo molto lentamente accompagnato da Gerfried e altri tre compagni. E' forse il tratto più ripido della montagna, per fortuna la giornata è bella.

 

 

Alba, 7500 metri. La Oh (tuta gialla) sale con l'ossigeno
Alba, 7500 metri.
La Oh (tuta gialla) sale con l'ossigeno
Tramonto al campo 4
Tramonto
al campo 4

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il campo 4
 visto da 8000 m
Il campo 4
visto da 8000 m
Adriano 
poco prima della rinuncia
Adriano
poco prima della rinuncia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il passaggio sopra il c2
dove è precipitata Ms Go
Il passaggio sopra il c2
dove è precipitata Ms Go
Elicottero di soccorso 
sul Nanga Parbat
Elicottero di soccorso
sul Nanga Parbat

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

13 luglio 2009
Sandy in vetta
Sandy in vetta
Ricky in vetta
Ricky in vetta

Decisione presa: torno a casa. L'ipotesi del Broad Peak è sfumata per via dell'impossibilità di ottenere il permesso di salita al posto del K2, che quest'anno mi sembra troppo pericoloso da salire. Dicono sia talmente pieno di neve da costituire un azzardo. Arriva sempre il momento in cui capisci che è meglio mollare e salvare il salvabile... e quel momento credo sia arrivato. Herbert è felicemente rientrato ieri sera al campo base con Gerfried e gli altri, mentre si sta pensando a come recuperare il corpo di Ms Go, anche se il tempo stringe e alla prima nevicata sarà impossibile fare alcunché; purtroppo per quello di Wolfgang non è più possibile far nulla, perché verosimilmente si trova troppo in alto. Domani partiamo in sette per Chilas, e dovremmo raggiungere Islamabad in un paio di giorni. Se troviamo un volo, per il fine settimana potremmo essere a casa. Infine... vi ricordate tutta la solfa che vi ho scritto sui britannici, delle tre ore che pareva mancassero alla vetta quando sono tornato indietro, eccetera, eccetera, eccetera? In realtà, considerato che ho girato le spalle alla vetta alle 14 in loro compagnia mentre loro sono arrivati in cima alle 15, mi mangerei le mani. Quando sono tornato indietro mancavano pochissimi metri alla vetta, meno di cento! Avrei potuto farcela anch'io, maledizione a me, al mio altimetro e alla paura di arrivare troppo tardi in vetta.

 

16 luglio 2009

Con il rientro in Italia si è conclusa il 16 luglio la mia spedizione al Nanga Parbat. Anche se la vetta non è stata raggiunta per un soffio è stata un'esperienza forte su di una montagna che non fa sconti. A breve metterò on-line il ricco bottino d'immagini e la relazione della salita alla "Montagna Nuda" lungo la via Kinshofer. Grazie a tutti gli amici che hanno seguito il blog della salita e che sono intervenuti sul guestbook. E' proprio grazie alla loro appassionata partecipazione che è stato per me un piacere (e non semplicemente uno sforzo aggiuntivo), raccontare la cronaca e le emozioni vissute nel corso di questa grande spedizione. La promessa è che non mancheranno appuntamenti simili in futuro, uno dei quali sarà verosimilmente il blog del tentativo al K2, la prossima estate. Grazie a tutti, Giuseppe

 

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CAI Bologna

Con il patrocinio del Club Alpino Italiano

Sezione di Bologna Mario Fantin

Bibliografia minima

  1. Kurt Diemberger - Passi verso l'ignoto - Ed. Corbaccio 2005, pp. 280, € 19.60
  2. Richard Sale, John Cleare - On top of the world. Climbing the world's 14 highest mountains - Harper Collins Publisher London 2000, pp. 228, € 25.64
  3. Reinhold Messner - Nanga Parbat. La montagna del destino - Ed. Mondadori Electa 2008, pp. 292, € 39.00
  4. Andy Fanshawe, Stephen Venables - Himalaya stile alpino - Vallardi 1999, pp.192, € 74.23