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Venerdì 24 giugno

 

Hamburger Hill - Campo base dei Gasherbrum (5000 m)

Il cambo base dei Gasherbrum
Il cambo base dei Gasherbrum

Ieri, 23 giugno, siamo arrivati al c.b. dei Gasherbrum, a dieci giorni dalla nostra partenza dall'Italia. Mercoledì 22 abbiamo proseguito ben oltre Concordia, sino a Smaqring, un campo intermedio a quota 4700 m. Da qui, il c.b. dei Gasherbrum dista ancora poco meno di tre ore di marcia lungo l'Upper Baltoro. E così ieri, di buon mattino, siamo ripartiti per arrivare al base. Il solito Adriano ci ha messo 2 ore, io quaranta minuti in più. In totale, ho marciato per circa 24 ore durante gli ultimi 7 giorni per raggiungere il c.b. (Adriano 21 ore). Appena arrivati, per fortuna tutti senza troppo mal di testa, ci siamo subito messi al lavoro per preparare le piazzole delle nostre tende sulla colossale morena che sorge al centro del ghiacciaio degli Abruzzi. Con le ultime due tappe siamo riusciti a recuperare il giorno di attesa a Paju, rispettando la data del 23 giugno stabilita da Gerfried. La tirata ha fatto un'unica 'vittima': il capitano Haziz. Forse non tutti sanno che ogni spedizione in Baltoro deve essere obbligatoriamente accompagnata da un ufficiale, il cosiddetto Liaison Officier. La spedizione è tenuta a pagargli una cospicua diaria oltre a fornirgli, a titolo gratuito, un 'kit' completo di attrezzature per la salita e a provvedere a vitto e alloggio. Compito dell'ufficiale è accompagnare e sorvegliare la spedizione e, se vuole, può salire in vetta. I prescelti sono in genere giovani ufficiali che spesso non hanno mai messo piede in quota. Il risultato più probabile è quindi che molti militari al seguito delle spedizioni soffrano il mal di montagna e siano costretti a rientrare anzitempo per motivi di salute. Così è andata anche questa volta, con in più una curiosa disavventura al nostro capitano che ricorda un po' la legge di contrappasso dantesca. Il buon Haziz, per quanto giovane, ha dato buona prova di sé sino a Gore II. L'ufficiale procedeva baldanzosamente, pretendendo il rispetto di tutte le prerogative connesse al suo ruolo e grado: tenda personale con materassino, servizio a tavola e altre amenità. L'organizzazione, ahimè, non aveva previsto un materassino per il capitano e, in seguito alle sue osservazioni, la sorte ha voluto che toccasse proprio a uno di noi, nella fattispecie Adriano, cedergli il proprio: purtroppo, era previsto che gli alpinisti si dovessero arrangiare, vista la carenza dei suddetti materassini. Dovete sapere che Adriano soffre di mal di schiena (anche gli Eroi hanno un tallone d'Achille) e potete immaginare con quanta felicità abbia consegnato al capitano quello che si era faticosamente procurato (io per fortuna avevo con me il mio materassino gonfiabile personale). Il giorno dopo, giunto a Concordia, il capitano decideva però improvvisamente di fermarsi e non procedere ulteriormente, causa mal di testa e - forse - altri malanni intestinali. Sin qui i fatti. Chissà se i pensieri di Adri hanno o meno avuto un ruolo nell'indisposizione del graduato, peraltro persona simpatica e cortese una volta privato del ruolo. Come per tanti altri misteri della vita, non lo sapremo mai.

Mario, Silvano e Guido a Hamburger Hill
Mario, Silvano e Guido a Hamburger Hill

All'arrivo al base, pensavamo di trovare le piazzole per le tende già preparate da alcuni membri dell'organizzazione, all'uopo sin qui saliti da oltre un mese. Invece, per colpa di quei due sfaccendati, duramente ripresi da Gerfried (che ho raramente visto alzare la voce, da che lo conosco), ci siamo dovuti arrangiare, con l'aggravante che le postazioni "migliori" erano già state 'prese' da una spedizione polacca, giunta da poco. Abbarbicati sui fianchi di un'erta collinetta morenica, ne abbiamo scavato i fianchi come solo gli hobbit di Hobbiville riescono a fare. Purtroppo, la sommità dell'ermo colle a noi sempre caro, ci è stata negata da un'altera signorina polacca, che esigeva per sé l'intera porzione sommitale dell'altura, causa privacy. Mario, giunto buon ultimo al campo base, si è visto contestare la piazzola più prossima alla sommità dall'inflessibile signorina, il tutto dopo un'ora di duro scavo sotto un sole assassino. Mario non è però restato in silenzio, giurando tremenda vendetta. Ha detto il Nostro: "La questione non finisce qui. Domani vado all'attacco di questa che diventerà una novella Hamburger Hill, altro che andare alla conquista del G1...". I soliti italiani casinisti e incontentabili, direte voi. Dal canto suo Gerfried, da noi informato sugli eventi, se ne è lavato le mani col pretesto che Mario, non disponendo ancora di una tenda propria (l'organizzazione di Ali ha parecchie cose da farsi perdonare) non poteva occupare una piazzola troppo vicina al campo polacco. La faccenda rischiava di degenerare in un incidente diplomatico. Purtroppo la nostra fazione, non disponendo più di un ufficiale (vedi sopra, quando le persone servono, non ci sono mai) e con un capo spedizione in altre faccende affaccendato, rischiava di trovarsi in una condizione di inferiorità. Mario Vielmo, dimostrando di essere un buon tattico, ha improvvisato una ritirata strategica, promettendo però che tornerà all'attacco appena arriverà la sua tenda... Per il momento gli ha offerto ospizio Silvano nella propria...

 

Nota a margine: l'amica della polacca incazzosa è venuta a scusarsi per il comportamento della socia, aggiungendo che l'alterco era stato eccessivo a causa della personalità un tantino "disturbata" della compagna di spedizione. Peccato! Un pessimo inizio con le belle vicine polacche, e tutto a causa del "bello" del gruppo, il vecchio Mario. Sin qui le amenità. Dopodomani, sempre ammesso che arrivino tutti i nostri bidoni col materiale tecnico, saliremo assieme ai soci austriaci sino al campo uno, per cercare di passarci la notte. Inshallah.

 

Al momento al c.b. dei Gasherbrum sono presenti: una spedizione coreana per il G2, una spedizione svizzera di 6 membri di Kari Kobler sempre per il G2, una micro spedizione italiana organizzata dall'ATP e composta da 2 trentini, la guida di Primiero Giampaolo Corona accompagnato da un amico, oltre al "mitico" Santiago, una vecchia conoscenza ecuadoregna che da anni frequenta i c.b. del Baltoro, saltapicchiando da una spedizione all'altra. Ci sono poi i 5 polacchi/e attendati sulla "collina del tritacarne" sopra di noi. Due nuove spedizioni sono attese nei prossimi giorni: quella del lecchese Mario Panzeri (qui per coronare il sogno del suo tredicesimo ottomila), accompagnato dall'inossidabile Alberto Magliano, entrambi per il G1. Infine dovrebbe arrivare una non meglio precisata spedizione di modenesi per il G2. Notizia dell'ultima ora: la nostra amica iraniana Leila Esfandiari da me conosciuta l'anno scorso nel corso della spedizione al K2, tenterà questa estate il G1 con un'amica e un amico, sempre iraniani. Il loro sirdar mi ha informato che oggi sono a Skardu e ci raggiungeranno al c.b. verso il 4-5 luglio. Ma basta parlare degli altri, in futuro vi dovrò aggiornare di due vere e proprie star basche che sono con noi, reduci dall'esperienza de El filo de lo Imposible: José Tamayo e Alex Trixon... à suivre...

 

Sabato 25 giugno

Flash

Stiamo per partire per il campo 1. I trekkers sono arrivati, stanno benissimo e sono contenti. Ma l'aggiornamento clou riguarda Mario... con l'aiuto decisivo di Gerfried contro l'ufficiale ostile l'ha spuntata sulla piazzola... Adesso è il felice proprietario di un castello arroccato sulla cima del colle.

 

Lunedì 27 giugno

Nostalgia del futuro

Adriano e la nostra tenda al C1
Adriano e la nostra tenda al C1
Adriano sale il ghiacciaio del Gasherbrum
Adriano sale il ghiacciaio del Gasherbrum

Siamo da poco rientrati al base dopo una notte passata al C1 (5850 m). Tutti i 24 alpinisti della spedizione internazionale di Gerfried sono saliti e hanno trascorso la notte del 26 al c1, senza malesseri degni di nota. Perché 24 e non 25? Devo purtroppo registrare che Guido non è salito con noi. Non sentendosi in perfetta forma sin dall'arrivo al c.b. ha deciso di approfittare del rientro del gruppo di trekking per anticipare il suo. Il mio consiglio era di attendere almeno una settimana al base per poi decidere con calma il da farsi, ma la partenza degli amici trekker, Ugo e Maurizio, ha fatto pendere l'ago della bilancia in favore di un ritorno anticipato. Vorrei però rassicurare i suoi familiari: la salute di Guido è buona (me lo ha confermato il medico della spedizione Stefan). La sua scelta è stata più che altro dettata da una non perfetta condizione psicofisica. Do la notizia adesso perché ho appreso solo stamattina della sua partenza. Aggiungo che, dimostrando grande generosità, Guido ci ha lasciato i suoi viveri personali rimasti. Grazie Guido per essere stato con noi e aver condiviso questa esperienza sin quando te la sei sentita. La salita al c1 non è stata esattamente una passeggiata: dalle 5 alle 6 ore di salita (legati in cordata) attraverso un labirintico ghiacciaio (quello dei Gasherbrum) molto più tormentato e crepacciato di come me lo ricordavo l'ultima volta che sono stato qui, esattamente dieci estati fa. Il ritorno di stamani all'alba è stato ostacolato dalla nebbia e dalla neve fonda e cedevole. Una leggera nevicata (per nostra fortuna, la prima da quando siamo partiti da Askole, dieci giorni or sono) ha completato il quadro... ma la memoria dell'uomo è selettiva: rimuove presto le sensazioni spiacevoli per lasciar spazio ai bei ricordi. In caso contrario saremmo condannati all'immobilità, schiacciati dalla fatica del fare...

La serata del 25 al campo base è stata gradevole. Abbiamo cenato tutti insieme, riuniti un'ultima volta, trekker e membri della spedizione. Credo che per i trekker in particolare sia stata un'esperienza unica che è riuscita a mettere per un po' in secondo piano i disagi materiali di un viaggio indubbiamente duro. Prima del commiato, Domenico (Mimmo) Perri (psichiatra e alpinista di Rieti, nonché infaticabile trekker) ha composto per noi una poesiola d'addio e ce l'ha letta, commuovendosi. E' proprio in virtù di questo suo sentimento che mi permetto ora di riportarla qui, per condividere col suo permesso, le sue emozioni con i lettori del blog. Da parte mia aggiungo solo che è assai difficile riuscire ad esprimere con parole le sensazioni provate nel vivere con semplicità questi luoghi selvaggi del Karakorun. Le parole riescono ad essere potenti heloim, ma non bisognerebbe mai dimenticare che la realtà di questi luoghi è "dura e aspra e forte". Ciononostante, le fatiche e i sacrifici richiesti per arrivare qui ci cambiano, diventando parte di noi.

 

NOSTALGIA DEL FUTURO

(dal campo base del Gasherbrum)

 

   

Dedicata a tutti gli amici di oggi e di domani.

Un Augurio infinito agli eploratori del cielo.

Giardini di rocce tra le pieghe lente  
frantumi di ghiaccio sospese il proprio respiro  
nell'aria vibra di antiche geometrie nel candore aurorale  
il vento sottile notti di stelle lieve è il cammino  
solleva trasformano tra ombre soffuse  
pensieri lievi d'ombre infinite nel mattino  
occhi lucidi le scure sagome spinge il richiamo  
di ampie colate sepolte dal tempo del ritorno  
di ghiacci sospesi nel magma scuro e cresce il rumore  
nel nulla dei sedimenti dei pensieri  
cadono nell'azzurro le mille albe didentro  
d'un cielo cobalto s'accendono e l'anima  
infinita luce a oriente s'espande  
s'espande dove il confine nell'orizzonte  
tra le bianche coltri smarrisce la luce ancora lontano  
di nevi lucide in vortici di nebbie nostagia del ritorno  
di riflessi appena velate Nostalgia del Futuro  
d'argento le valli risvegliano    
       
   

 

Mimmo Perri

 

 

Guestbook

Silvano per Remigio: porta per favore i miei saluti alla mamma. Dopo la dura prova di ieri e oggi, testa e fisico ok. Baci e abbracci a tutti quelli che mi pensano.

 

Martedì, 28 giugno

Prima neve al c.b.

Riunione interspedizioni nella nostra tenda mensa
Riunione interspedizioni
nella nostra tenda mensa
Nicola, Maurizio e Annalisa

Nicola, Maurizio e Annalisa

Dopo parecchi giorni consecutivi all'insegna del bel tempo, questa notte una leggera nevicata ha imbiancato il cambo base. Nei prossimi giorni non sono attese importanti perturbazioni e ne approfitteremo per salire giovedì di nuovo al campo uno e magari stabilire il campo 2 al Gasherbrum La, 6400 m, venerdì. Poi il tempo dovrebbe peggiorare sensibilmente. In quota abbiamo trovato neve abbondante, unitamente a temperature elevate, fatto che comporta un'avanzata faticosa quando la sottile crosta superficiale ghiacciata non regge il peso e si sprofonda a mezza gamba a ogni nuovo passo. Una possibile strategia per rendere meno faticosa l'avanzata è partire presto, quando il manto nevoso non è ancora investito dai raggi del sole. In questi ultimi giorni le temperature notturne al C1 sono state solo di poco sotto lo zero. Questa mancanza di rigelo rende instabili i ponti di neve e procedere sul crepacciatissimo Gasherbrum glacier diventa rischioso, soprattutto di pomeriggio. Sin qui il bollettino, diciamo così, tecnico, un po' noioso e dedicato agli addetti ai lavori. Sul fronte delle nuove spedizioni il quadro ormai è al completo. A ruota dell'agguerrita mini-spedizione giapponese con due sherpa nepalesi al seguito, è giunta al c.b. la spedizione italiana organizzata dalla Nazir Sabir Exp. Tra i membri: Mario Panzeri reduce dal Kanchenjunga e qui per cimetarsi col G1, Alberto Magliano, suo mentore, che tenterà il G2 assistito dal portatore d'alta quota Ali e 4 miei conterranei emiliani, Nicola Campani, Massimo Ruffini, Samuele Sentieri e Fabrizio Silvetti, tutti dell'appennino reggiano nei pressi di Castelnuovo nei Monti, guidati dal capo del soccorso alpino emiliano, Nicola. Completa la spedizione un medico milanese, Annalisa Fioretti, qui per salire il G2 assieme ai 4 emiliani. L'ultima spedizione arrivata è quella iraniana di Leila Esfandiari (non ho ancora ben chiaro se arriveranno anche i suoi due amici oppure no). Attualmente, qui al c.b. dei Gasherbrum, ci sono 8 spedizioni di nazionalità diverse: una di Hong Kong (non coreana, come avevo erroneamente riportato in precedenza), una svizzera, due italiane, una mista polacca-ucraina, una giapponese, una iraniana e quella internazionale di Gerfried Goschl di cui faccio parte (austriaco-italo-canadese-svizzera-basca-britannica). Molti dei membri di queste spedizioni hanno il permesso per entrambi i Gasherbrum.

 

DISCLAIMER: Le informazioni di cui sopra sono fornite al solo fine di cronaca del presente blog, in base a voci da me raccolte direttamente o indirettamente al c.b., verificate nei limiti e per quanto possibile. Non c'è nessuna pretesa di esaustività e/o di esattezza. Chi scegliesse eventualmente di utilizzarle in altra sede lo fa sotto la sua esclusiva responsabilità.

 

 

   
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